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Il mio primo pensiero è quello che “sia giusto” chiudere con lui…

Quando discuto con lui mi viene da piangere. Sono molto orgogliosa, cerco di ascoltare l’orgoglio che mi porta a voler chiudere davanti a ogni discussione con lui, soprattutto se riguarda discorsi già affrontati mille volte. Quello che vorrei capire è come mai davanti a una discussione, anche minima, il mio primo pensiero è quello che “sia giusto” chiudere con lui, anche se non è quello che poi sento dentro. Dico di chiudere, glielo comunico, ma poi il giorno dopo mi rendo conto che mi manca da impazzire perché con lui sto davvero bene e mi pento di chiudere e scappare ogni volta che si discute. Spesso discutiamo perché quando è fuori non risponde minimamente ai miei messaggi, è al telefono online eppure ignora il mio messaggio, credo sia normale avere un pensiero per la propria lei quando si è fuori, ma allora perché a lui non viene? Anche solo un istante. Io non voglio stare tutta la sera attaccata al cellulare se son fuori con amici, ma un minimo lui a me viene in mente, è normale farsi sentire anche solo per sapere come va la serata o cosa fa o come procede. Son discorsi fatti talmente tante volte che è per questo che quando riaccadono episodi come questi la cosa più giusta ritengo sia chiudere, l’orgoglio mi porta a vedere ciò che secondo me sarebbe giusto, ciò che non mi farebbe stare male, mA la verità è che sto male comunque anche quanto decido di scappare per provare a chiudere, infatti poi torno a farmi sentire e mi arrabbio con me stessa perché così è come se peccassi di incoerenza e diventassi poco credibile e decisa ai suoi occhi, ma se sono così tentennante è solo perché lui mi piace e non riesco a staccarmi anche se credo sia giusto. Piuttosto che pensare sia giusto chiudere dovrei affrontare civilmente le questioni? Anche se ripetute mille volte? Non so davvero come muovermi. Non capisco se il mio pensare automaticamente a un “distacco” da lui ogni volta che si ha una discussione sia giusto o meno. Ogni difficoltà con lui la vedo come automaticamente insormontabile, invece le cose si dovrebbero affrontare prima di decidere con orgoglio di “provare” a chiudere perché risentita da qualcosa? Dico “provare” perché poi alla fin fine ascolto sì il mio orgoglio ma poi comunque torno da lui. L’orgoglio è per me fonte d’ansia. Fare qualcosa razionalmente, ma non è emotivamente quello che vorrei. ha senso chiudere una relazione sapendo che c’è un sentimento da ambedue le parti? Vorrei un vostro parere. Ma se c’è un sentimento allora perché sembra che il mio lui non mi ascolti delle volte? Io per una questione di “dignità personale” non voglio riaffrontare troppe volte delle cose che per me dovrebbero essere ovvie e scontate. Davanti a ciò forse si dovrebbe chiudere una storia, pur sapendo quanto mi faccia stare bene lui.  Ma allora perché sono in ansia perenne quando si discute? Mi infastidisco, mi scoccio e credo che scappare e chiudere sia la cosa più corretta da fare, ma allora perché poi non riesco a farlo e ascoltarmi? Illuminatemi, vi prego.

Stefania


Cara Stefania,
il voler “chiudere” probabilmente è una fuga legata sia alla difficoltà a trovare un compresso, quindi rimanda a un gap comunicativo, sia all’ingenuo tentativo di vedere se, allontanandoti, lui possa spaventarsi e cambiare.
Ci sembra di capire, però, che il tuo ragazzo non torna indietro e alla fine tu non riesce a stare senza di lui.
Detto ciò, visto che tutto il resto del rapporto funziona, dovresti capire quanto sia prioritario questo aspetto nella tua vita, è qualcosa di fondamentale o potresti imparare a conviverci?
A fronte di tanti confronti andati a vuoto crediamo che l’essere poco presente nel momento in cui il tuo ragazzo sta con gli amici sia un suo tratto caratteriale, quindi o si trova un possibile compromesso o è un aspetto che devi imparare a tollerare.
Sperando di esserti stati di aiuto, ti auguriamo buone feste.
Un caro saluto!